Locandine degli eventi e convegni organizzati nell'ambito del progetto Simurgh - Conoscere e gestire il pluralismo religioso negli istituti di pena lombardi
Leggi tuttoSimurgh – Conoscere e gestire il pluralismo religioso negli istituti di pena lombardi

Il progetto Simurgh (cofinanziato dalla Fondazione Cariplo) è nato dall’iniziativa di un gruppo di lavoro che rappresenta diverse realtà ugualmente impegnate nei processi di comprensione e gestione del pluralismo religioso-culturale:
- l’Università degli studi di Milano (Dipartimento di scienze giuridiche “Cesare Beccaria”);
- il Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Lombardia;
- la Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana;
- la Diocesi di Milano e la Caritas Ambrosiana;
- la Comunità Ebraica di Milano;
- la Comunità Religiosa Islamica Italiana;
- l’Istituto Studi di Buddismo Tibetano di Milano Ghe Pel Ling
Obiettivo del progetto Simurgh è stato avviare un percorso di sensibilizzazione alla diversità religiosa e culturale negli istituti di pena.

Le carceri stanno vivendo infatti un processo di grande trasformazione religiosa e culturale che dipende dalla massiccia presenza negli istituti di pena di detenuti provenienti da diversi Paesi che professano credi differenti, appartengono ad altre culture, si esprimono con lingue e gesti non sempre facilmente comprensibili, si attengono a condotte e si ispirano a valori estranei alla nostra tradizione.
Nel contesto particolare del carcere la difficoltà a sviluppare nuovi modelli di convivenza sconta inoltre l’allarme generato dalla minaccia dei processi di radicalizzazione violenta.
Per rispondere a queste sfide il progetto Simurgh ha sviluppato tre azioni: formazione, confronto, condivisione.
- La formazione, rivolta a gruppi di detenuti e del personale dell’amministrazione penitenziaria, si è articolata in tre moduli:
- un modulo antropologico sui rapporti tra diverse culture e religioni (prof. Paolo Branca);
- un modulo sociologico-giuridico sui cambiamenti in atto negli istituti di pena, con particolare riguardo all’esercizio della libertà religiosa (prof. Silvio Ferrari e prof.ssa Daniela Milani);
- un modulo etico – formativo sul rapporto fra etica e religione nel contesto penitenziario (dott. Hamid Roberto Distefano, mons. Pier Francesco Fumagalli, rav David Sciunnach, ven. monaco Tenzin Khentse).
- Il confronto si è sviluppato all’interno di laboratori che hanno permesso ai detenuti di approfondire, con l’ausilio di mediatori culturali, i temi affrontati durante la formazione.
- La condivisione ha perseguito infine l’obiettivo di costruire un ponte tra il carcere e la città. Restituire al contesto sociale ciò che si è realizzato dentro gli istituti di pena è stato un modo per condividere con il territorio il percorso affrontato in carcere e per sviluppare nuove sinergie.


Il progetto in numeri
Istituti di pena: 9
Accessi agli istituti: 27 incontri di formazione con il personale; 27 incontri di formazione con i detenuti; 27 laboratori con i detenuti
Docenti interni ed esterni: 10 docenti interni al progetto; 7 esterni al progetto
Personale del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria: 3 funzionari dedicati al progetto
Mediatori: 3
Personale e detenuti formati: 312 operatori (agenti di polizia penitenziaria, graduati di polizia penitenziaria, funzionari giuridico pedagogici, volontari, componenti delle cappellanie, altri assistenti spirituali; personale sanitario, insegnanti, operatori sociali; personale dell’ufficio di esecuzione penale esterna) cui è stato rilasciato un attestato di partecipazione; 157 detenuti (provenienti da Italia, Albania, Nord Africa, Africa Centrale, Cina, Est Europa, Centro America, Sud America, India).
Studenti universitari che hanno partecipato alle attività di formazione: 10 (2 studenti dell’Università degli Studi di Bergamo, 2 dell’Università degli Studi di Milano, 6 dell’Università di Brescia). In due casi la partecipazione è stata finalizzata alla redazione di un elaborato di tesi (“I problemi pratici della libertà religiosa in carcere “e “L’Islam nelle carceri italiane”).
Eventi di presentazione del progetto: 4 eventi finali svolti all’interno degli istituti, 3 eventi finali svolti all’esterno degli istituti, ma con partecipazione dei detenuti; 1 evento presso Fiera Milano; 1 evento presso l’Università degli Studi di Milano; 7 partecipazioni ad eventi divulgativi; 5 pubblicazioni.