È di pochi giorni fa la notizia di un giovane ragazzo aggredito a Livorno perché ebreo. L’ennesima aggressione antisemita riporta in auge la questione dei crimini d’odio nel nostro Paese.
La “Mappa dell’Intolleranza”, progetto promosso da VOX – l’Osservatorio Italiano sui Diritti, dal 2015 mappa i discorsi d’odio sui social. I dati più preoccupanti sull’antisemitismo arrivano proprio dal Web: negli ultimi anni l’antisemitismo su Twitter è passato dallo 0,5% registrato nel 2015, al 2,2% nel 2016, al 3,8% nel 2018. Tra marzo e maggio del 2019, il totale dei tweet riguardanti gli ebrei è stato di 63.724, contro i circa 19.000 dei mesi precedenti; tra questi, i tweet con polarità negativa sono stati 44.448, contro i circa 15.000 del periodo marzo-maggio. In percentuale, sul totale dei tweet negativi, siamo al 24,81% rispetto al 10,01% dei mesi precedenti.
L’odio online decresce ma si radicalizza: come riporta la Mappa dell’Intolleranza del 2020 i cluster più colpiti sono stati “donne” (49,91%), seguiti, al secondo posto, da “ebrei” (18,45%).
Sempre secondo VOX, i picchi più elevati di odio contro gli ebrei si sono avuti in occasione delle date simbolo, come la Giornata della Memoria.
Altro dato su cui riflettere è la diffusione geografica dell’antisemitismo su Twitter. Mentre infatti nelle rilevazioni precedenti si registrava una decisa localizzazione di tweet intolleranti nella zona di Roma e dell’alto Lazio, la forte esposizione mediatica, conseguenza del caso Segre, ha fatto sì che offese e insulti arrivassero un po’ da tutta Italia, soprattutto da Lombardia, Liguria, Piemonte.