È stato pubblicato il nuovo Global Terrorism Index 2025, a cura dell’Institute for Economics & Peace (IEP).
Il rapporto fornisce un’analisi dettagliata delle tendenze globali in materia di terrorismo, con dati aggiornati su attacchi, vittime, gruppi coinvolti e impatti regionali.
Tra i principali temi affrontati nell’edizione 2025:
- l’evoluzione del terrorismo jihadista e dei movimenti estremisti di matrice politica;
- i cambiamenti nei modelli geografici di violenza terroristica;
- l’interazione tra terrorismo, conflitti armati e instabilità politica;
- il ruolo delle tecnologie emergenti nella sicurezza globale.
I dati che emergono non sono positivi. Il rapporto evidenzia che 66 Paesi hanno registrato almeno un attacco terroristico nel 2024, il dato più alto dal 2018.
Epicentro del terrorismo globale, con oltre il 50% delle vittime a livello mondiale, ma gli attacchi sono raddoppiati anche in Europa, con 67 episodi concentrati in Germania, Svezia, Paesi Bassi, Svizzera e Finlandi.
Lo Stato Islamico (IS) rimane il principale attore, responsabile di oltre 1800 morti in 22 Paesi. Cresce poi il fenomeno del terrorismo solitario, spesso legato a giovani radicalizzati online, scollegati da gruppi organizzati.
Potrebbe apparire come dato positivo la diminuzione delle morti per terrorismo, in calo del 13% rispetto all’anno precedente, ma il dato è influenzato dagli accadimenti del 7 ottobre 2023.
Infine, si è notato un aumento dei crimini d’odio legati al conflitto in Medio Oriente, soprattutto negli Stati Uniti, con un +270% di episodi antisemiti in due mesi.